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Il braccio destro di John Galliano, Bill Gaytten, non è stato in grado di toccare le vette del predecessore, facendo mancare creatività e innovazione a una maison storica però è comunque riuscito a conquistare pubblico e critica, soprattutto straniera che, ha definito in qualche caso la collezione come “sbalorditiva”; a noi non resta perciò che goderci queste creazioni in cui lusso e delicatezza la fanno da padrona.
Colori classici come il bianco e il nero, il melanzana, il beige, il rosso e gli sfumati, caratterizzano una collezione in cui si ripropongono punti di forza della casa di moda come il rivoluzionario (nel 1947) “tailleur bar” con gonna ampia e vita stretta, e arrivano ad abiti da sera, cocktail e da giorno dal taglio amarcord ripreso e rivisitato.
Gli amanti degli anni ’50 e ’60 non potranno che farsi conquistare da modelli che necessitano, per essere indossati, il classico vitino da vespa, da sottolineare con cinture e cuciture, grandi fiocchi e trasparenze che attraverso un vedo-non-vedo lasciano intravvedere fisico e pelle ma che, con sapienza, riescono anche a rendere l’idea del lavoro sartoriale e della qualità di chi ha lavorato alla realizzazione.
L’eleganza e la raffinatezza partono dalle sete ricamate, talvolta tone-sur-tone e talvolta a contrasto e si lasciano ammirare negli sbalzi, i volant, il plissettato e le cuciture a vista, il jacquard, le organze, le stampe floreali, il pied-poule, le gonne a tubo e i robe-manteaux a corolla sono i protagonisti assoluti.
Le linee e la fresca eleganza che si respira sono chiara espressione di un’abilità sartoriale di altissimo livello che viene completata da scarpe alte, sia nel caso delle decolleté lucide con tacco in plexigless trasparente, sia nel caso delle ormai immancabili open toe.
A me tutto sommato questa collezione piace, e a voi?
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